Ultime pensioni: quota 100 e penalizzazioni

Ultime pensioni Governo Renzi contro il Parlamento

Il capitolo pensioni si arricchisce dello scontro tra il Governo e il Parlamento. La Legge di Stabilità non piace a buona parte degli emicicli, soprattutto per quanto riguarda la questione delle pensioni, trattata secondo i detrattori in maniera troppo frettolosa e niente affatto risolutiva. La querelle ha fatto registrate l’entrata in scena, a dire il vero piuttosto ambigua, del ministro del Lavoro Poletti, che a sorpresa si è schierato – per quanto timidamente – con coloro che vorrebbero emendare la legge più importante dell’anno, almeno sul fronte previdenziale.

Le sue dichiarazioni suonano come una netta apertura nei confronti degli emendamenti fino a questo momento presentati. Ha lodato l’azione del Parlamento, giudicandola una risorsa. Un parere che si pone in contrapposizione con quello del Governo, che generalmente bolla come gufi chi la pensa diversamente.

Ultime pensioni anticipate Renzi

Quali sono gli emendamenti a cui si riferisce Poletti e che riguardano le ultime pensioni? Può essere presa in considerazione – per l’ideale di equità sociale al quale si ispira e per le coperture tutto sommato sopportabili – l’emendamento che punta a eliminare la penalizzazione anche a coloro che sono andati in pensione anticipatamente in una data antecedente al 1° gennaio 2015.

Attualmente solo i “pensionati anticipati” dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 sono esenti dalla penalizzazione. Si pensa di concedere questo “privilegio” anche a coloro che sono usciti dal mondo del lavoro nel 2012, nel 2013 e nel 2014.

Un altro emendamento consentirebbe di sfruttare la pensione anticipata anche a coloro che non hanno maturato i requisiti, ma che li matureranno da qui a cinque anni. I requisiti sono stringenti: oltre alla questione dell’idoneità futura, è necessario versare in uno stato di disoccupazione. La futura pensione dovrà inoltre essere superiore al doppio dell’assegno minimo concesso all’Inps. È questa una delle ultime pensioni.

Ultime pensioni anticipate: si ragiona ancora con le quote

In questo gruppo di emendamenti manca un elemento fondamentale per il dibattito, e che ha tenuto banco fino a questo momento: l’affare quote. Si è discusso se proporre la quota 98, 98 o 99, dove questo numero corrisponde alla somma tra anni di età e anni di versamento. Queste tre alternative pare che siano state bocciate per una questione di budget.

In un emendamento è invece comparsa la quota, sebbene sotto forma di “quota 100”. In estrema sintesi, per andare in pensione anticipata (a questo punto non così tanto anticipata) è necessario avere, per esempio, 62 anni di età a 38 anni di contributi.

Un po’ troppo, dal momento che i paletti imposti dalla Legge Fornero sulle pensioni non sono tanto lontani dalla quota 100.

 

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