Calcolo pensione contributiva: tutti i parametri per orientarsi
La riforma del sistema previdenziale Fornero, voluta dall’esecutivo Monti, ha ridefinito il meccanismo per il computo dell’entità dell’assegno che riceverà il pensionato. È stato infatti introdotto il sistema contributivo pro rata per ogni lavoratore. Per andare in pensione quindi è indispensabile il conseguimento di una soglia minima, l’età pensionabile è di 66 per tutti a partire dal 2018, mentre la pensione verrà calcolata sulla scorta dei contributi versati.
Vediamo allora le caratteristiche del calcolo pensione contributiva. A partire dal 1995 gli assegni sono elaborati sulla scorta dei contributi versati. In termini pratici ciò si traduce nel fatto che al momento della pensione il lavoratore ottiene una rendita mensile sfruttando la dote accantonata cui è applicato un coefficiente, che valuta età e aspettativa di vita.
L’importo della pensione secondo le dinamiche del sistema contributivo è basato sul montante contributivo individuale, espressione dei vari contributi annuali versati, a cui verrà applicato il coefficiente di trasformazione.
Per ogni anno di lavoro il contribuente deve accantonare una somma definita utilizzando l’aliquota, relativa al reddito imponibile, che varia in relazione alla categoria professionale presa in esame. In conclusione dell’anno, la contribuzione consegue una rivalutazione considerando il tasso di capitalizzazione, frutto della variazione media del prodotto interno lordo del quinquennio precedente (dati Istat). La rivalutazione è applicata il 31 dicembre di ogni anno e ha effetto sulle pensioni con decorrenza dal 1° gennaio dell’anno successivo.
Calcolo pensione contributiva 2014: come si calcola l’età pensionabile?
La pensione non si ottiene solo una volta ottenuto il numero minimo di contributi e l’età anagrafica previsti negli anni precedenti. I nuovi criteri che prevedono le età pensionabili sono:
- Lavoratrici private: 64 anni nel 2014, 65 nel 2016 e 66 nel 2018.
- Lavoratrici autonome: dal 2012 63 anni e mezzo, con identiche progressioni per gli anni successivi rispetto alle dipendenti.
- Settore privato: dal 2018 tutti a 66 anni (nel pubblico avviene dal 2012).
Quale pensione sarà ottenuta dal contribuente?
Quando si determina la liquidazione della pensione, abbiamo la moltiplicazione del montante contributivo individuale con sistema contributivo per il coefficiente di trasformazione, che cresce in modo proporzionale all’aumento dell’età di pensionamento.
È necessario quindi rilevare la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti o i redditi realizzati dai lavoratori autonomi e parasubordinati. Computare i contributi per ogni anno sulla scorta dell’aliquota vigente e poi applicare al montante contributivo il coefficiente di trasformazione.
Se consideriamo i medesimi importi di contribuzioni e retribuzioni, le pensioni erogate considerando il sistema contributivo sono in ogni caso di importo inferiore rispetto a quelle fornite seguendo il sistema retributivo.