Pensioni precoci: come e quando andare in pensione?

Il nodo delle pensioni precoci è senza dubbio uno dei più importanti nella definizione dello scenario previdenziale post Legge Fornero. Ecco qualche chiarimento in merito.

Riforma pensioni: le alternative per i lavoratori precoci

Quali sono le principali alternative in campo per le pensioni precoci? In prima linea è possibile trovare le formule della Quota 100 e Quota 97, ossia i risultati della somma tra età anagrafica e anzianità contributiva.

Queste opzioni non sono però molto gradite ai lavoratori precoci, in quanto prevedono una riduzione dell’assegno percepito mensilmente, nonostante l’accumulo di un congruo numero di anni di contribuzione, in alcuni casi superiore ai 50.

A quanto ammonterebbero le penalizzazioni? Si partirebbe da una decurtazione minima del 2%, fino ad arrivare all’8%.

Ultime sulle pensioni: la quiescenza flessibile per i lavoratori precoci

Tra le varie proposte per la gestione delle pensioni precoci è possibile citare anche la quiescienza flessibile. Di cosa si tratta? Di un meccanismo che eliminerebbe il vincolo anagrafico, dando la possibilità di andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi.

Questa alternativa risulta particolarmente gradita ai lavoratori precoci, specialmente a chi ha iniziato il proprio percorso professionale prima del compimento dei 18 anni.

Pensioni donne: prosegue la battaglia per il rinnovo dell’opzione contributiva

Mentre si discute di pensioni precoci e di miglioramento della flessibilità in uscita rimane comunque aperta la questione del contributivo donna, l’opzione che consente alle lavoratrici che hanno raggiunto i 57 anni e 3 mesi di età - un anno in più se autonome - di andare in pensione anticipata a patto di aver perfezionato 35 anni di contributi e di accettare il calcolo dell’assegno con il sistema contributivo.

L’opzione sperimentale è in scadenza il 31 dicembre 2015, e ad ottobre si terranno le prime udienze al TAR in seguito alle class action mosse dai comitati di categoria.

Importante è ricordare che l’idea di estendere il contributivo anche ai lavoratori di sesso maschile, come affermato da Poletti stesso, è tra le numerose proposte in corso di studio.

Ultimissime pensioni: Damiano attende l’audizione con Poletti

Adesso si attendono i fatti, come per esempio l’audizione del 3 giugno, che vedrà protagonisti il Ministro Poletti, il Presidente Inps Tito Boeri, le parti sociali e i membri della Commissione del Lavoro.

In una nota ufficiale Cesare Damiano si è detto pronto a una convergenza su un tema fondamentale per risolvere il problema delle pensioni precoci, ossia la questione delle uscite flessibili a 62 anni.

Secondo alcune fonti vicine all’esecutivo, nella proposta firmata da Cesare Damiano e Pierpaolo Baretta sarebbe inclusa la possibilità di andare in pensione 4 anni prima, a patto di accettare un ulteriore aumento delle decurtazioni sull’assegno pensionistico.

Si arriverebbe quindi a perdere circa una mensilità all’anno, cosa che comporterebbe un considerevole risparmio per le casse statali.

 

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