Pensioni quota 100 come funziona: quello che devi sapere

La flessibilità in uscita è uno dei temi più discussi in ambito previdenziale. Le proposte in merito sono numerose e riguardano diverse categorie di lavoratori. Tra le più importanti è senza dubbio possibile includere la Quota 100, depositata come disegno di legge già dalla scorsa legislatura da Cesare Damiano e Pierpaolo Baretta. Pensioni quota 100 come funziona? Ecco le principali caratteristiche della proposta.

Quota 100: le basi tecniche

Quando ci si chiede pensioni quota 100 come funziona è necessario partire dalle basi e considerare che, secondo il disegno di legge Damiano-Baretta, il lavoratore matura il diritto all’accesso al trattamento di pensione di vecchiaia una volta raggiunta la somma di 100 tra anzianità contributiva ed età anagrafica (la combinazione base prevede il raggiungimento di un’età anagrafica di 62 anni e di un’anzianità contributiva di 38).

Se si decide di accedere al trattamento pensionistico con i seguenti requisiti non si va incontro ad alcun tipo di penalizzazione.

Quota 101: ecco le regole per i lavoratori autonomi

Quando si parla di pensioni quota 100 come funziona si deve ricordare che le suddette regole valgono per i lavoratori dipendenti. Cosa succede invece a chi ha intenzione di andare in pensione con la flessibilità in uscita ed esercita un’attività professionale come lavoratore autonomo? Che secondo il disegno di legge Damiano-Baretta può lasciare il lavoro con requisiti leggermente meno morbidi, ossia dopo la maturazione della quota 101 (si parla sempre di somma tra anzianità contributiva ed età anagrafica).

Il diritto alla pensione viene quindi maturato con almeno 63 anni di età.

Pensioni quota 100: cosa sapere sulla decorrenza

Informarsi su pensioni quota 100 come funziona implica anche un’attenzione all’aspetto della decorrenza della prestazione, che parte al momento della maturazione dei requisiti. Questo significa che non è necessario prendere in considerazione la finestra mobile come in tante altre situazioni, come per esempio quella delle donne che decidono di avvalersi del regime sperimentale e andare in pensione prima - 57 anni e 3 mesi - con almeno 32 anni di contributi e l’assegno calcolato con il metodo contributivo.

 

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