Pensioni precoci quota 41 news: flessibilità in uscita

Pensioni precoci quota 41 news: tutte le novità sulla Riforma Pensioni

Continuano i dibattiti in merito alla Riforma delle Pensioni. Sembra che il riordino del sistema previdenziale, che dovrebbe esser inserito nella Legge di stabilità 2016, non piaccia proprio a nessuno. Ma nonostante la mobilitazione dei sindacati e i malumori dei lavoratori precoci che sperano nella quota 41, il Governo glissa sull’argomento, impegnando fondi e risorse su questioni “più elettorali”, prima su tutte l’abolizione della Tasi.

Pensioni precoci quota 41: mobilitazione sindacale dal 5 al 15 ottobre

Modificare la Legge Fornero e garantire più flessibilità in uscita. Sono questi i punti fondamentali alla base delle richieste dei sindacati. Stando alle ultime notizie le associazioni di categoria avrebbero deciso di far sentire la loro voce sul tema delle pensioni.

Con una nota diffusa il primo ottobre, Cgil Cisl e Uil hanno indetto una mobilitazione nazionale dal 5 al 15 ottobre davanti a tutte le prefetture italiane. La richiesta è di riformare il sistema pensionistico in modo da garantire maggiore flessibilità in uscita e favorire il turnover. Interventi che porterebbero una riduzione della disoccupazione giovanile, che negli ultimi anni ha toccato i massimi storici.

Dura la Uil. Aspetto il confronto con il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, ha dichiarato il Segretario Generale Barbagallo. “Bisogna dare flessibilità in uscita ai lavoratori, perché non tutti possono andare in pensione alla stessa età, ma bisogna farlo senza penalizzazioni”. Così commentava a luglio la situazione del sistema pensioni.

Pensioni precoci quota 41, esodati e opzione donna: servono nuovi fondi

Anche CGIL e CISL hanno richiesto al Governo Renzi un tavolo di confronto in merito alla situazione pensionistica. La Cgil ha ricordato che, nonostante da tempo si aspetti una riforma del sistema previdenziale, il Governo continua a tergiversare senza mai arrivare a proposte concrete.

Un’attenzione particolare è rivolta agli esodati e all’opzione donna, misure per le quali sono necessarie nuove coperture. Ai lavoratori precoci il primo ministro Renzi non ha mai dato una risposta concreta sulla possibilità di mettere in pratica la quota 41 senza penalizzazioni.

Nei giorni scorsi le associazioni sindacali hanno ribadito la necessità della quota 41 e Damiano ha rilanciato la sua proposta. Ora la palla passa al Governo, che non può continuare a far finta di niente. Per scoprire come si evolverà la situazione non ci resta che aspettare le prossime dichiarazioni degli organi competenti.

 

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