Pensioni 2015 Quota 100

Riforma pensioni 2015: lo stato dell’arte, le proposte

Il dibattito previdenziale si è esacerbato negli ultimi giorni, alla stregua di vero e proprio strumento di propaganda. Il manganello delle pensioni è stato agitato spesso ora da questo ora da quel partito, ma è innegabile che la recente sentenza della Corte Costituzionale abbia condotto all’esasperazione delle opzioni espresse dai principali referenti politici. Il Governo è chiamato a produrre una buona riforma delle pensioni per due motivi: uno, perché è necessaria; due, perché a richiederlo è l’agenda elettorale.

I problemi sono i medesimi di ogni altro precedente intervento previdenziale: i limiti dei conti pubblici, l’insostenibilità del sistema pensionistico attuale, l’invecchiamento della popolazione.

Ma se gli ingredienti sono sempre gli stessi, lo stesso non si può dire delle ricette. Cosa bolle in pentola nel Governo? Ecco le proposte attualmente al vaglio, alcune delle quali coinvolgono il filone Pensioni 2015 Quota 100.

Riforma pensione anticipata 2015: non è un miraggio

Lo scopo è uno: riformare la legge Fornero. E’ un bisogno dettato dall’iniquità che la norma esprime ma anche dal fatto che, molto probabilmente, era stata prodotta sulla scia della paura, per tappare un’emergenza e accontentate i mercati. Peccato che tutto ciò sia costato la mancata indicizzazione della maggior parte delle pensioni, decine di migliaia di esodati, e qualche punto in più di disoccupazione giovanile.

Si pensa a un’implementazione dell’istituto della pensione anticipata. In questo modo si favorirebbe il ricambio generazionale e si darebbe nuova linfa al mercato del lavoro. A tal proposito si sta pensando al metodo “quota”. Per quota si intende la sommatoria tra gli anni anagrafici di uscita dal lavoro e gli anni di contribuzione.

Pensioni 2015 Quota 100. Si potrà andare in pensione, ad esempio, con 38 anni di contribuzione e 62 di età. Oppure con 65 anni di età e 35 anni di contribuzione.

Pensioni 2015 Quota 97. Si potrà andare in pensione (anche in questo caso si parla di esempi), con 35 anni di contribuzione e 62 anni di età, o con 33 anni di contribuzione e 64 anni di età.

Un'altra ipotesi sul tavolo, che comunque non esclude il discorso sulle Pensioni 2015 Quota 100, è l’estensione urbi et orbi, e soprattutto in maniera regressiva, del metodo contributivo. Questa potrebbe sembrare una mossa ragionevole: si riceve quanto versato, nulla più nulla meno. Da un alto, possono essere espresse molte riserve. Anche perché a essere colpite saranno molte pensioni, sicuramente quelle più “datate”, che sono calcolate in baso al retributivo. Nei fatti, verranno tagliati gli assegni in media del 20-30%. Una vera e propria mannaia.

E non è detto che la Corte Costituzionale lasci fare, visto che si tratta di un diritto acquisito, per giunta sulla base del quale i pensionati hanno programmato il proprio stile di vita.

 

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