Pensione di vecchiaia nel pubblico impiego

La conversione del decreto legge 90/2014 ha riportato sotto i riflettori il tema della pensione di vecchiaia nel pubblico impiego. Ecco quello che c'è da sapere.

Trattamento pensionistico nel pubblico impiego: quali sono i requisiti?

I requisiti per la richiesta della pensione di vecchiaia nel pubblico impiego vengono raggiunti al perfezionamento dei 20 anni di contributi, che possono scendere a 15 per i lavoratori interessati dalla deroga Dlgs 503/1992. A partire dal 1° gennaio 2013, i requisiti per il raggiungimento della pensione di vecchiaia nel pubblico impiego sono diventati oggetto dell'adeguamento alla stima di vita Istat.

Trattamento pensionistico nel pubblico impiego: qualche numero

Alla luce di quanto appena detto, a quale età potrà usufruire del trattamento pensionistico di vecchiaia una lavoratrice del settore pubblico? Le linee, frutto delle regole tecniche della Riforma Fornero e dell'adeguamento ai dati Istat, prevedono la possibilità di andare in pensione a 66 anni e 7 mesi sia nel 2016, sia nel 2017.

Un altro punto importante da ricordare quando si parla di pensione di vecchiaia nel pubblico impiego riguarda il trattenimento in servizio. A partire dal 1° novembre 2014 (due mesi prima per i lavoratori del mondo della scuola) questa possibilità non è più consentita. I lavoratori che stanno usufruendo di tale vantaggio, che prevede la possibilità di continuare a esercitare l'impiego fino a due anni dopo la maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia, saranno collocati in pensione d'ufficio a partire dal 1° novembre 2015.

 

 

 

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