Calcolo pensione sistema contributivo: come funziona

Sistema contributivo: il calcolo è molto semplice, ecco come realizzarlo

A molti pare complicato, ma in realtà il calcolo pensione sistema contributivo è piuttosto semplice. Innanzitutto occorre calcolare il montante contributivo. Si considera la base imponibile formata dal reddito e si applica una aliquota del 33% per i dipendenti pubblici e del 24% per i dipendenti privati.

La cifra così ricavata subisce poi due rivalutazioni: rispetto all’inflazione, al tasso di capitalizzazione dato dalla variazione media quindicennale del PIL. La cifra viene sottoposta quindi a un coefficiente che dipende strettamente dall’età in cui si va in pensione. Il coefficiente è direttamente proporzionale all’età (es. 4,661% per chi ha 60 anni e 6,541% per chi ha 70 anni o più).

La ragion d’essere di questo metodo è dato dalla volontà di legare la previdenza a criteri di sostenibilità, espressione, a loro volta, dell’espansione dell’economia (il senso del tasso di capitalizzazione è proprio questo) e, aspetto non meno importante, dell’intenzione di spingere i lavoratori ad andare in pensione più tardi possibile. Un atteggiamento che conduce a conseguenze non sempre positive in merito al tasso di occupazione. È sempre più difficile realizzare un fisiologico ricambio generazionale tra i lavoratori.

Sistema contributivo: chi è sottoposto, quali i parametri applicati

Oggi, grazie alla legge Fornero sulle pensioni, tutti sono sottoposti (almeno in parte) al sistema contributivo. La data che fa da spartiacque è comunque il 31 dicembre 1995. Chi a quel giorno aveva maturato già 18 anni di contributi, può usufruire di un sistema misto retributivo (fino a quella data) e contributivo (dal 1° gennaio 1996 in poi).

 

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