Calcolo pensione lavoratori autonomi

Calcolo pensione lavoratori autonomi: come si definisce l’assegno mensile? Quali i fattori che incidono?

La riforma delle pensioni Fornero-Monti ha cambiato, a partire dal 2012, il sistema di calcolo dell’assegno con l’introduzione del sistema contributivo pro rata per tutti i lavoratori. Lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti andranno in pensione solo al raggiungimento dei requisiti minimi previsti e riceveranno un assegno pensionistico definito sulla scorta dei contributi versati.

Ma come avviene il calcolo della pensione per lavoratori autonomi? In pratica, per ogni anno di lavoro viene accantonata una somma, che si determina applicando l’aliquota del 20% sul reddito imponibile. A fine anno la contribuzione ottenuta viene rivalutata al tasso di capitalizzazione definito dall’Istat.

Al momento della pensione, la dote accumulata dal lavoratore si trasforma in rendita mensile. Agli anni di contribuzione accumulata si applica infatti un coefficiente che tiene conto dell’età e delle aspettative di vita del soggetto. L’importo della pensione si basa dunque sul montante contributivo, costituito dall’accantonamento dei contributi annuali, al quale viene applicato il coefficiente di trasformazione.

Inps calcolo pensione lavoratori autonomi: quale l’età pensionabile pervista per il 2014?

Il diritto alla pensione per i lavoratori autonomi quindi non è più subordinato a una data “quota” (composta dalla somma dell’età anagrafica e dall’anzianità contributiva), ma al raggiungimento dell’età pensionabile, fermo restando il possesso di un’anzianità contributiva minima pari a 20 anni. L’età pensionabile per i lavoratori autonomi è di 66 anni, per le lavoratrici autonome invece è di 64 anni e sei mesi per il 2014 e 2015, ma si prevede che nel 2016 passerà a 65 anni e sei mesi.

 

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