Ape social, pensioni 2017: ecco chi può accedere, i nuovi requisiti

L’ape social, il reddito ponte introdotto con la Legge di Stabilità, è dedicato a invalidi, care givers, disoccupati di lungo corso. Si sta lavorando per dei ritocchi che, se concretizzati, potrebbero riguardare la categoria degli invalidi e ampliarla numericamente.

Ape sociale 2017: ecco come potrebbero cambiare le cose

Come potrebbero cambiare le cose per chi vuole usufruire dell’ape social, richiedibile dal prossimo 1 maggio?

A tal proposito è bene ricordare che si sta lavorando per consentire l’accesso alla misura anche agli invalidi del lavoro. Si considera come punto di riferimento una riduzione della capacità che non deve essere allineata a quella degli invalidi civili.

Per concretizzare questo allargamento della platea dei beneficiari del redito ponte, sul tavolo dei tecnici di Palazzo Chigi ci sono ben tre opzioni.

Le prime due prevedono la possibilità di fare ricorso a un emendamento del Decreto Legge Milleproroghe. La terza, invece, prevede una misura di carattere amministrativo.

Emendamenti Milleproroghe: come potrebbe andare la situazione

Continuando a parlare di ape social è bene ricordare che, secondo la situazione della settimana scorsa, si poteva parlare di misure previdenziali tra gli emendamenti al Milleproroghe. A confermare questa impostazione è stato l’esponente PD Stefano Collina, relatore in Commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama.

Torniamo a porre l’accento sulla norma attuale, che prevede che all’Ape sociale possano accedere gli invalidi con almeno 30 anni di contributi. Di preciso si parla di un’invalidità civile superiore od uguale al 74%.

Tale regola mette in crisi i lavoratori che non superano il 60% d’invalidità, sulla base delle tabelle Inail. Da questa criticità è stata elaborata l’ipotesi di allineare le suddette tipologie. L’obiettivo è quello di ampliare l’accesso alla misura senza toccare i conti statali.

Nuovi requisiti Ape sociale: quante persone potrebbero riguardare

I nuovi requisiti per l’accesso all’ape social quante persone potrebbero riguardare? Secondo la relazione tecnica legata alla Legge di Bilancio, i soggetti interessati potrebbero essere il 4,3% dei lavoratori privati. Per i lavoratori pubblici, invece, tale percentuale si ferma al 4.

Decreti ministeriali per attuazione: ecco quando verranno promulgati

Da ricordare infine è il proseguimento del lavoro sui decreti ministeriali che sanciranno l’attuazione dell’ape social. Si parla soprattutto del processo di definizione della graduatoria Inail incentrata sui lavoratori che svolgono mansioni gravose. Ai suddetti verrà riconosciuta l’indennità.

Il problema riguarda però le difficoltà nel completare tale lista, che comprende professioni come la maestra d’asilo e l’infermiere. Questi lavori, però, non rientrano nel casellario tariffario premio – rischio legato sempre all’Inail.

Tornando ai decreti, è bene sottolineare che sono in via di preparazione le circolari attuative dedicate al cumulo gratuito dei contributi e ai lavoratori usuranti. Chiare sono invece le modalità di accesso all’ottava salvaguardia per gli esodati. Tale misura risulta particolarmente favorevole per i lavoratori in mobilità.

 

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