Sentenza TAR Lazio: i giudici amministrativi rivoluzionano il calcolo pensione
Il TAR del Lazio ha emesso una sentenza che rivoluziona il sistema previdenziale italiano. Da settembre 2015 gli enti previdenziali potranno utilizzare le risorse a propria disposizione per incrementare l’importo dei trattamenti pensionistici al di là della rivalutazione calcolata sul Pil cui finora erano vincolati.
Secondo i giudici amministrativi, infatti, la variazione del Pil, che fino ad oggi rappresentava l’unico criterio che gli enti previdenziali potevano adottare per la perequazione delle pensioni, va ritenuta un valore minimo per la rivalutazione dei montanti.
Con una sentenza già definita storica, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha annullato il provvedimento del ministero del Lavoro che bocciava la decisione dell’Epap (Ente di previdenza pluricategoriale di Geologi, Chimici, Attuari, Dottori Agronomi e Forestali).
Sentenza TAR Lazio pensioni e delibera Epap
L’ente previdenziale aveva infatti intenzione di applicare una maggiore rivalutazione ai montanti della pensione, utilizzati per definire l’effettivo importo dell’assegno mensile. “La porta per una giusta rivalutazione dei montanti, più che aperta è spalancata” ha dichiarato Arcangelo Pirrello, Presidente dell’Epap.
Un importante risultato che assume anche una connotazione storica, segnando un vero e proprio stravolgimento del sistema previdenziale italiano. I contenuti della sentenza, infatti, si estendono non solo all’Epap, ma anche a tutti gli altri enti per la previdenza dei professionisti aderenti all’Adepp. Questi ultimi, abbracciando le tesi della delibera dell’Epap, si erano costituiti ad adiuvandum.
Cosa cambia con la sentenza TAR Lazio 2015: come vengono rivalutati i montanti
Lo stesso Pirrello si espresso con toni molto positivi in merito alla delibera Epap e alla successiva sentenza del TAR Lazio, che ha finalmente fatto crollare “l’interpretazione finora accettata”, secondo la quale il tasso di rivalutazione dei montanti è pari alla media quinquennale della variazione del PIL nominale. Valore che per il 2014 è risultato negativo (pari a - 0,1927%) e che per legge è stato fissato allo 0%, al fine di non danneggiare i pensionati.
Stando a quanto definito dalla sentenza TAR Lazio, d’ora in poi la media quinquennale della variazione del PIL dovrà essere considerata solo un valore minimo. “La portata della sentenza –continua il Presidente dell’Epap- è immensa e va ben al di là della rivalutazione dei montanti”.
La delibera riconosce infatti l’autonomia degli enti previdenziali privati o privatizzati, che sono quindi liberi di migliorare le pensioni degli iscritti purché utilizzino “risorse proprie e senza far ricorso ai fondi dello Stato”.