Dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato l’articolo 24 della Legge Fornero il tema rimborsi pensioni è al centro dell’attenzione mediatica.
Rimborsi pensioni Fornero: ecco quanto ha restituito il Governo
L’applicazione della sentenza della Consulta che ha decretato l’incostituzionalità del blocco dei trattamenti pensionistici è stata concretizzata dal Governo con uno “sconto” sulle restituzioni, la cui totalità sarebbe stata pari a 17,6 miliardi di euro per il 2015 e a 4,4 miliardi di euro per il 2016.
I rimborsi pensioni, come specificato dal Presidente della Commissione Parlamentare di Bilancio nel corso di un’audizione ufficiale, sono pari infatti solo al 12% di quanto gli ex lavoratori hanno perso negli anni di mancato adeguamento dei trattamenti al costo della vita.
Rimborsi pensionistici: l’azione governativa si è concentrata sui redditi più bassi
Il Presidente della Commissione Parlamentare di Bilancio Pisauro ha dichiarato ufficialmente che con il decreto sui rimborsi pensioni il Governo si è concentrato sui soggetti appartenenti a fasce di reddito basse.
Questo ha comunque determinato un’erosione della disponibilità finanziaria statale, in parte concentrata nel tesoretto DEF che, a detta dello stesso Pisauro, non è più disponibile.
Rimborsi pensioni ultime notizie: i rischi della restituzione totale
Pisauro si è detto favorevole alla scelta di gestire i rimborsi pensioni privilegiando i redditi più bassi.
In caso di restituzione totale di quanto bloccato con le deindicizzazioni il rischio sarebbe stato infatti quello di concentrare il 33,9% del totale delle risorse nelle tasche dei titolari di trattamenti pensionistici compresi tra il triplo e il quadruplo della pensione minima Inps, pari a 500€.
Questo senza contare l’aumento del deficit, che avrebbe superato la soglia di guardia del 2,6% del Pil.
Dalle restituzioni sancite dal decreto rimangono fuori i pensionati titolari di trattamenti sei volte superiori alla minima Inps, quindi pari a una cifra che va dai 3.000€ in su.
Il provvedimento coinvolge in ogni caso solo il 30% dei pensionati italiani, in quanto il restante 70%, ai tempi dell’approvazione della Legge Fornero, beneficiava di un trattamento inferiore al triplo della minima Inps.
Rimborsi pensioni 2015: l’opione del segretario generale Uil
Tra le varie considerazioni espresse in merito alla questione rimborsi pensioni e in particolare alle dichiarazioni di Pisauro spicca l’opinione di Romano Bellissima, il segretario generale Uil, secondo il quale il decreto è “inadeguato e insufficiente”.
Bellissima ha portato in primo piano la necessità di una revisione che preceda la conversione in legge, così da scongiurare il rischio che i pensionati ricevano effettivamente molto meno rispetto a quanto perso nel biennio 2012/2013.
Altro nodo da non trascurare è la questione della riduzione del montante della pensione, sul quale verrà calcolata l’entità dei trattamenti da erogare nei prossimi anni, con effetti negativi non indifferenti per le nuove generazioni.