Previdenza Complementare e Controlli: si può stare tranquilli?

Previdenza complementare e controlli: la crisi ha messo in pericolo i fondi?

Questo non è solo un periodo di crisi, è soprattutto un periodo di incertezza e ricco di eventi poco prevedibili. Infatti, chi se lo aspettava che la Banca Nazionale Svizzera stesse per sganciare il franco dall’euro? Eppure è successo, gettando nel panico gli investitori. Le decisioni economiche possono riscrivere le condizioni applicate anche ai piccoli risparmiatori.

Alla luce di tutto ciò, la domanda da porsi è: i fondi di previdenza complementare sono sicuri? Sono capaci di resistere alla crisi almeno come gli altri? La risposta è sì. Anzi, se possibile, al giorno d’oggi – in mezzo alla tempesta – è più sicuro un fondo per la previdenza complementare che un fondo speculativo.

Controlli previdenza complementare: ecco perché possiamo stare tranquilli

Tutto ruota intorno alla questione previdenza complementare e controlli. I sistemi di controllo che regolando questo tipo di fondo, infatti, è molto efficiente e sicuramente capillare. L’organismo più importante che detiene funzioni di controllo è lo stesso Consiglio di Amministrazione (che quindi non è solo deliberativo). L’organo naturalmente preposto è comunque il Consiglio dei Sindaci. Come se non bastasse, a lui si aggiungono il direttore generale e l’advisor.

L’advisor, che è esterno, contribuisce alla ricerca di soluzioni capaci di evitare la crisi. Questo a suo modo è un esercizio di controllo, dal momento che se il fondo sta prendendo una brutta piega l’advisor è il primo ad accorgersene e far correre ai ripari il contribuente.

 

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