Prelievo pensioni 2017 novità: rinviato quello di aprile

Non ci sarà più il prelievo pensioni ad aprile. Con l’approvazione del decreto Milleproroghe è stata rimandata al 2018 una questione che, ormai, va avanti da diversi anni con numerose polemiche. Si tratta nello specifico del recupero della maggiore indicizzazione concessa per errore nel 2015. L’indice adottato provvisoriamente nel 2014 si è infatti rivelato diverso da quello definitivo.

Prelievo forzoso pensioni: quali trattamenti verrebbero coinvolti

Da specificare è che il prelievo pensioni in questione riguarda i trattamenti che superano di almeno tre volte il minimo Inps. Si tratta in ogni caso d’importi molto contenuti, compresi tra i 16 e i 20€. Per quale motivo è stata concessa la proroga in questione? Per il semplice fatto che si spera in una ripresa dell’inflazione.

Dal Governo Gentiloni sono inoltre arrivate conferme in merito alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici a partire dal 2019. In questo modo si andrebbe a reintrodurre il sistema, senza dubbio generoso, previsto dalle linee tecniche del 2011. Ci si baserebbe quindi su un calcolo basato sulle fasce di importo e non solo sugli scaglioni dei singoli importi.

Rivalutazione pensioni: cosa succederà nel 2019

La cancellazione del prelievo pensioni è senza dubbio una bella notizia, ma non è certo l’unica interessate nel panorama previdenziale. Degna di nota è appunto l’ufficializzazione del ritorno, a partire dal 2019, del sistema di rivalutazione delle pensioni introdotto nel 2011. Il suddetto prevede un’indicizzazione piena all’inflazione per i trattamenti fino a tre volte la minima Inps.

Salendo si incontrano le fasce comprese tre le tre e le cinque volte il minimo Inps, che vengono rivalutate al 90%. Per quanto riguarda i trattamenti superiori al quintuplo del minimo Inps, si parla di una rivalutazione del 75%.

Rivalutazione assegni pensionistici: ecco come avverrà

Dopo aver specificato i motivi della cancellazione prelievo pensioni è bene concentrarsi sulle novità inerenti la rivalutazione dei trattamenti a partire dal 2019. Come sopra ricordato, il ritorno al sistema di perequazione del 2011 implica una rivalutazione su fasce d’importo e non più su scaglioni singoli d’importo.

C’è differenza tra queste due soluzioni e riguarda il valore dell’assegno che, nel secondo caso, può solo perdere con il tempo che passa.

Governo Gentiloni: impegno per un diverso indice di rivalutazione delle pensioni

Il panorama previdenziale in questo periodo è a dir poco denso. SI parla di cancellazione prelievo pensioni ma anche delle prossime venture novità relative alla rivalutazione dei trattamenti. A tal proposito è bene specificare che il Governo Gentiloni si è recentemente impegnato a valutare l’introduzione di un diverso indice di rivalutazione.

L’obiettivo è di mettere in primo piano un punto di riferimento più vicino alle reali abitudini di consumo dei pensionati italiani. Dall’esecutivo è arrivata anche una promessa relativa al recupero della mancata indicizzazione per la rivalutazione una tantum del montante contributivo.

 

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