Pensioni precoci 41 anni: la proposta Damiano e il piano Boeri

Il 2015 non ha portato le novità attese in ambito previdenziale, anche se sono state tante le discussioni relative a pensioni precoci 41 anni e ad altri temi cruciali, come per esempio la questione degli esodati, il problema della quota 96 e il rinnovo del contributivo donna.

Lavoratori precoci: la proposta Damiano

Le proposte per il pensionamento dei lavoratori precoci, ossia coloro che hanno iniziato a versare contributi prima dei 18 anni, sono diverse e vedono in prima linea quella di Cesare Damiano.

Il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha depositato da tempo il ddl 857, nel quale si parla di pensioni precoci 41 anni di contributi, con un provvedimento che consente appunto di andare in pensione una volta raggiunto questo traguardo contributivo a prescindere dall’età anagrafica.

Pensioni precoci 41 anni: di cosa altro si parla nella proposta Damiano

Nella proposta di legge firmata da Cesare Damiano non si parla solo di pensioni precoci 41 anni, ma anche di Quota 97. Che cosa prevede questo progetto di flessibilità in uscita? La possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni, ossia 4 anni prima rispetto al limite della Legge Fornero.

Il sistema in questione prevede però delle penalizzazioni, corrispondenti all’8% dell’assegno mensile in caso di scelta del pensionamento da 62 anni.

Pensioni precoci 41 anni ultime notizie: cosa ha detto Damiano su Boeri

Il Presidente della Commissione Lavoro Damiano ha espresso il suo favore nei confronti delle affermazioni di Tito Boeri, che ha rilasciato dichiarazioni positive sul progetto della flessibilità in uscita.

In una nota stampa diffusa dall’Ansa, l’esponente PD ha anche sottolineato come il progetto generale di Boeri abbia dei punti in comune con il ddl 857, alcuni dei quali richiamano la questione delle pensioni precoci 41 anni.

Pensioni precoci: cosa propone Boeri

Cosa prevede il disegno di Boeri per quanto riguarda le pensioni precoci? Se la proposta Damiano si basa sulle pensioni precoci 41 anni, quella di Tito Boeri è un po’ diversa.

Ricordiamo prima di tutto che il numero uno dell’Inps considera come punto di partenza della flessibilità in uscita la possibilità di andare in pensione dal compimento dei 63 anni e 7 mesi, con delle ovvie penalizzazioni sul trattamento mensile.

La penalizzazione massima è pari al 9,4% e viene applicata in caso di scelta di pensionamento alla già citata età di 63 anni e 7 mesi, oltre la quale la percentuale va a scalare, azzerandosi a 66 anni e 7 mesi, soglia prevista dalla Legge Fornero.

Questo progetto di flessibilità in uscita, come già ricordato, pensa anche alla situazione dei lavoratori precoci.

Chi ha iniziato a versare i contributi prima del 18° anno di età ha infatti la possibilità di lasciare il lavoro a partire dai 63 anni e 7 mesi, ma senza le penalizzazioni applicate alle altre categorie di lavoratori.

 

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