Pensioni magistrati: “103mila euro annui, 90% pensioni superiori contributi”

Pensioni d'oro magistrati: in media sono 103 mila euro all’anno

I magistrati in pensione costano troppo. Pubblici Ministeri e Giudici che lasciano il lavoro ricevono in media un trattamento previdenziale Inps di 103 mila euro all’anno. Questo quanto reso noto dall’Istituto previdenziale presieduto da Tito Boeri, che ha pubblicato un resoconto proprio in merito alla categoria interessata dall’Operazione porte aperte.

Stando ai dati riportati dall’ente, circa il 90% degli assegni in pagamento sarebbe superiore ai contributi versati dai beneficiati. Se si decidesse di ricalcolare l’assegno con il metodo contributivo (in vigore per tutti i soggetti con primo versamento previdenziale a partire dal 1996) solo il 10% dei magistrati si vedrebbe aumentare la pensione.

Calcolo pensioni magistrati: cosa cambierebbe ricalcolando i trattamenti

Ricalcolandoli con i sistema contributivo, i trattamenti sarebbero mediamente più bassi del 12%. Una riduzione senza dubbio più contenuta rispetto a quella che toccherebbe ad altre categorie. Effetto dell’elevata anzianità contributiva e anagrafica con la quale mediamente i magistrati lasciano il lavoro, rispettivamente 46 e 70 anni.

In altre parole i magistrati vanno in pensione più tardi rispetto agli altri dipendenti pubblici, l’età però non incide sul calcolo della pensione retributiva, ma solo su quella definita con il sistema contributivo, mentre l’anzianità, che influisce su entrambi, nel sistema contributivo è valorizzata totalmente.

Fino al 31 dicembre 1992 le pensioni dei magistrati erano calcolate in base alla retribuzione tabellare dell’ultimo giorno di servizio, maggiorata del 18% e non c’era alcun tetto retributivo. L’aliquota di rendimento applicata è pari al 2,33% fino al quindicesimo anno di anzianità e dell’1,80% a partire dal sedicesimo.

 

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