Per quanto riguarda il tema pensioni flessibilità in uscita, al centro dell’attenzione da diversi mesi, non sono state introdotte novità sostanziali. Secondo quanto dichiarato dallo stesso premier Renzi, tutti gli interventi sono rimandati al 2016.
Pensioni flessibilità in uscita news: Damiano contro Renzi
Nel corso della conferenza stampa di fine anno, il premier Renzi ha dichiarato che gli interventi relativi alle pensioni flessibilità in uscita sono stati rimandati al prossimo anno per “non fare pasticci”.
Contrarietà a queste affermazioni è arrivata dal Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che ha sottolineato come le proposte dei parlamentari PD per quanto riguarda la flessibilità in uscita siano state depositate già durante la scorsa legislatura.
Pensioni flessibilità in uscita: la proposta di Damiano
La proposta di Damiano per quanto riguarda le pensioni flessibilità in uscita è rimasta su diversi tavoli di discussione per alcuni mesi. In cosa consiste?
Nella possibilità di anticipare a 62 anni l’età della pensione, avendo alle spalle almeno 35 anni di contributi e accettando una decurtazione mensile pari all’8% del trattamento complessivo.
La proposta in questione è stata fortemente criticata dal numero uno dell’Inps Tito Boeri, che la considera troppo onerosa per le casse dell’Ente.
Pensioni flessibilità in uscita ultime novità: Renzi sulle pensioni d’oro
Contestualmente alle dichiarazioni relative a pensioni flessibilità in uscita, Renzi ha anche detto la sua sulle cosiddette pensioni d’oro, affermando che un trattamento di 2.000/3.000€ netti al mese non può essere considerato tale.
Il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera si è detto d’accordo con quanto dichiarato dal Premier, e ha aggiunto anche che chi usufruisce del calcolo del trattamento pensionistico con il sistema retributivo non deve preoccuparsi per le modifiche future al sistema previdenziale.
Pensioni flessibilità in uscita Boeri: cosa propone il numero uno Inps?
Cosa propone il numero uno Inps per quanto riguarda le pensioni flessibilità in uscita? Da Tito Boeri è arrivata la proposta di un percorso pensionistico molto diverso rispetto a quello messo in campo da Damiano.
Secondo l’economista bocconiano la flessibilità in uscita con anticipo della pensione a 62 anni è troppo onerosa per le casse dell’Inps: come alternativa a questa impostazione propone la possibilità di andare in pensione a partire da 63 anni e 7 mesi, a patto di avere alle spalle almeno 20 anni di contributi e di accettare una decurtazione dell’assegno corrispondente al 10%.
Altro nodo molto caro a Boeri è l’introduzione di un reddito minimo di 500€ per gli over 55 rimasti senza lavoro e senza reddito da pensione.
Questa misura, secondo Boeri fondamentale per evitare un aumento importante della povertà nei prossimi anni, può essere finanziata con tagli alle pensioni d’oro e con i risultati della semplificazione dell’intero sistema previdenziale, attuabile anche tramite l’unificazione delle numerose gestioni contributive.