Pensioni con prestito bancario: tutto quello che devi sapere sull’APE

Le pensioni con prestito bancario potrebbero rappresentare una novità molto importante per il 2017. La finanziaria dell’anno prossimo potrebbe portare infatti un rinnovamento rilevante nell’ambito previdenziale, introducendo la flessibilità in uscita.

APE: informazioni tecniche sul prestito pensionistico

Le pensioni con prestito bancario, in caso di approvazione del pacchetto, si concretizzerebbero con l’introduzione dell’APE.

Di cosa si tratta di preciso? Di un prestito che permetterebbe a chi è a tre anni dal conseguimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia di uscire prima dal mercato del lavoro, questo grazie a un prestito ventennale erogato da istituti di credito convenzionati con l’INPS.

APE e modalità di rimborso: ecco cosa sapere

Le pensioni con prestito bancario, in caso di introduzione dell’APE, verrebbero rimborsate nel corso di due decenni e tramite decurtazioni sulla busta paga.

In caso di decesso del beneficiario principale non vi è alcuna rivalsa sui familiari superstiti. Ma a quanto ammonterebbero le decurtazioni sull’assegno mensile? Non è possibile avere dei numeri precisi ma solo delle stime generali, che parlano, considerando anche gli oneri assicurativi, di una penalizzazione del 25/30%.

Si tratta senza dubbio di un prelievo oneroso, che verrebbe alleggerito tramite apposite detrazioni riservate ai pensionati meno abbienti e a categorie particolarmente svantaggiate, come per esempio i disoccupati di lungo corso.

Pensioni con prestito bancario: informazioni sulla Rendita Integrativa Anticipata

Parlare di pensioni con prestito bancario significa anche chiamare in causa la RITA. Di cosa si tratta? Questo termine, che è l’acronimo di Rendita Integrativa Anticipata, si inquadra una somma che, in caso di approvazione del pacchetto pensionistico, potrà essere richiesta a partire dai 63 anni per integrare l’anticipo pensionistico.

Risulta chiaro che i contribuenti che decideranno di usufruire della RITA – ricordiamo che l’introduzione dell’APE interesserebbe inizialmente i lavoratori nati tra il 1951 e il1954 – dovranno restituire una cifra più bassa con il prestito pensionistico.

Prestito pensionistico 2017: ecco come potrebbero intervenire le imprese

Concludiamo questa guida dedicata a pensioni con prestito bancario specificando che esiste la possibilità per le imprese di sostenere i costi del pensionamento anticipato dei lavoratori.

In che modo? Attraverso la scelta di versare all’INPS una contribuzione correlata. In caso di accordi collettivi è possibile fare riferimento a fondi bilaterali creati ad hoc. In questo modo si contribuisce all’aumento della pensione, contrastando le penalizzazioni naturali causate dal rimborso del prestito pensionistico.

L’APE è chiaramente diverso dalle numerose proposte sulla flessibilità in uscita presentate in questi anni. Tra esse spicca senza dubbio la proposta di legge Damiano – Baretta, che prevede una penalizzazione più leggera, corrispondente al 2% per ogni anno di anticipo rispetto al compimento dei 66 anni, considerato il limite per il conseguimento della pensione secondo le regole della Legge Fornero.

Specifichiamo che l’APE può essere richiesto a partire dai 63 anni di età, a patto di avere all’attivo almeno vent’anni di contribuzione.

 

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