Pensione opzione donna: la proposta di estenderla a tutti

La pensione opzione donna è un tema che tiene banco da anni in ambito previdenziale e ha visto delle innovazioni importanti con il varo della Legge di Stabilità 2016, e con la decisione di considerare il 31 dicembre 2015 come limite per la maturazione dei requisiti per l’accesso al regime.

Da Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, è arrivata una proposta che potrebbe cambiare le cose in merito.

Walter Rizzetto: estensione del contributivo donna a tutti

La pensione opzione donna è una procedura che consente, una volta compiuti i 57 anni e 3 mesi, di andare in pensione solo se si hanno alle spalle 35 anni di contributi e se si accetta il calcolo della pensione con il metodo contributivo (in questo modo l’assegno mensile risulta sensibilmente diminuito).

Da Walter Rizzetto è arrivata la proposta di estendere anche ai lavoratori di sesso maschile questa opzione di uscita volontaria dal lavoro.

Estensione dell’opzione donna: i vantaggi

La proposta di Walter Rizzetto, che ha messo in campo la possibilità di estendere la pensione opzione donna anche ai lavoratori di sesso maschile, potrebbe portare dei vantaggi importanti.

Quali di preciso? In primo luogo è possibile ricordare la maggiore sostenibilità per il sistema, che riuscirebbe così a vedere alleggerito il peso degli assegni previdenziali, dal momento che la pensione con il metodo contributivo determina una decurtazione dell’assegno fino all’8% rispetto al totale della somma che sarebbe stata percepita con una somma calcolata con il metodo retributivo, che tiene conto degli ultimi stipendi percepiti dal lavoratore nel corso della carriera.

Pensione anticipata con l’opzione donna: ecco cosa ha detto Rizzetto

Walter Rizzetto ha affermato che l’estensione della pensione opzione donna ai lavoratori di sesso maschile consentirebbe a chi si avvicina al raggiungimento dei requisiti per la pensione di anzianità di avere una possibilità in più per accedere al regime.

Secondo Rizzetto, rendere questa misura strutturale consentirebbe di mettere in primo piano una possibilità tecnica interessante di uscita dal lavoro, senza per questo compromettere il patrimonio finanziario delle casse pensionistiche destinate a specifiche categorie professionali.

Pensione estensione dell’opzione donna: cosa dice la risoluzione presentata al Governo

A tal proposito è stata presentata al Governo una specifica risoluzione che, parlando di pensione opzione donna, propone esplicitamente la conversione del comma 9 dell’articolo 1 della legge 243/2004, del quale è richiesta la modifica e la trasformazione in istituto strutturale, con l’obiettivo di facilitare l’accesso anticipato alla pensione.

Per sostenere la validità di questa richiesta, nella risoluzione presentata dalla Presidenza della Commissione Lavoro alla Camera, nella risoluzione si fa riferimento al principio di parità tra i sessi, che verrebbe così favorito grazie all’estensione dell’opzione donna ai lavoratori di sesso maschile.

Sempre nella risoluzione, con l’obiettivo di rendere più sostenibile l’estensione, si propone l’apertura di un Fondo finalizzato alla copertura finanziaria del suddetto istituto.

 

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