Pensione di vecchiaia senza contributi 2016: le opportunità

Pensione di anzianità senza contributi: un trattamento particolare

Il tema delle pensioni è al centro dell’agenda politica. Il motivo di ciò risiede negli strascichi che la riforma Fornero ha lasciato. Nello specifico, il legislatore ha inasprito i requisiti per l’accesso al trattamento previdenziali, obbligando i lavoratori (a prescindere dal sesso e dalla professione) a sforzi maggiori sia in termini anagrafici che contributivi. Eppure, anche nell’attuale contesto, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia senza contributi.

Si tratta di una evenienza particolare, che certo non presuppone un assegno sostanzioso ma può allo stesso tempo soddisfare parzialmente le esigenze finanziarie di chi, per un motivo o per un altro, ha prodotto contributi insufficienti o non ne ha prodotti affatto.

Di base, senza prendere in considerazione le situazioni limite, per andare in pensione è necessario aver superato come minimo i 65 anni, ma la soglia è addirittura superiore per alcune categorie di lavoratori.

Per quanto riguarda i contributi, permane il vecchio limite di 20 anni, sebbene l’attuale sistema (contributivo, e non più retributivo) scoraggi l’accesso al trattamento a queste condizione. Nei fatti, è bene uscire dal mondo del lavoro dopo almeno un trentennio di esercizio della professione, se non addirittura di più.

Non stupisce quindi il tentativo da parte di partiti e sindacati di modificare la legge Fornero o, nella peggiore delle ipotesi, consentire un accesso più agevole alla pensione anticipata. Si sta pensando all’introduzione delle quote, grazie alle quali è possibile uscire dal mondo del lavoro in modo flessibile, dunque a una età inferiore a quella attualmente prevista, se vi è una contribuzione comunque soddisfacente.

Le trattative sono in corso ma non c’è dubbio che la questione debba essere risolta al più presto. La normativa vigente è stata prodotta in un contesto emergenziale, e dunque non ha lesinato effetti collaterali importanti, come l’aumento della disoccupazione giovane (per assenza di ricambio).

Inps pensione di vecchiaia senza contributi

Nonostante le condizioni aspre imposte all’epoca dal Governo Monti, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia senza contributi. Il prodotto in questione è l’assegno sociale, e viene dato a chi non ha lavorato ma ha comunque raggiunto un’età avanzata. E’ il trattamento dedicato, un po’ ufficiosamente, alle casalinghe dal momento che proprio tra le massaie l’assegno sociale è particolarmente diffuso.

Una donna che abbia raggiunto i 65 anni e 3 mesi di età può “andare in pensione” con un contributo di 450 euro circa, se vive da sola. In caso contrario recepisce la differenza tra 900 euro e l’assegno del coniuge. Per esempio, se il marito prende 540 euro al mese, la moglie ne prende 360.

 

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