Con l’inizio del prossimo anno arriveranno diverse novità riguardanti l’ambito previdenziale. Una di queste è la pensione con APE, la concretizzazione della flessibilità in uscita tanto attesa da diverse categorie di lavoratori e discussa da esponenti dell’esecutivo e dei sindacati nel corso degli scorsi mesi estivi.
Anticipo pensionistico: ecco come funziona
Quando si parla di pensione con APE si inquadra una misura che entrerà in vigore a partire dal 1° maggio 2017 e che, inizialmente, riguarderà i lavoratori nati tra il 1951 e il 1954. Questa platea di beneficiari avrà modo, in via sperimentale, di andare in pensione tre anni prima rispetto alla maturazione dei requisiti per il diritto al trattamento di vecchiaia.
Questa possibilità è legata alla sottoscrizione di un prestito ventennale erogato da un istituto di credito convenzionato con l’INPS.
I beneficiari del suddetto prestito dovranno iniziare il rimborso delle rate a partire dall’inizio dell’erogazione della pensione. Fondamentale è ricordare che, in caso di decesso del beneficiario, non vi è alcuna rivalsa sui familiari superstiti.
APE agevolato: caratteristiche tecniche
Iniziamo a entrare nel dettaglio di pensione con APE parlando delle caratteristiche dell’APE agevolato. In questo caso si parla di una misura studiata per evitare che le penalizzazioni mensili, messe in atto per rimborsare il prestito ventennale, influiscano eccessivamente sull’ammontare dell’assegno mensile, andando a colpire una categoria già di base con pochi vantaggi come i pensionati.
L’APE agevolato si configura quindi come un reddito ponte di accompagnamento alla pensione, che verrà mantenuto entro un limite di 1.500€ mensili.
Tra i soggetti che avranno la possibilità di beneficiare dell’APE agevolato è possibile includere i disoccupati di lungo corso, i soggetti impiegati in mansioni particolarmente gravosi, i care giver e coloro i quali hanno un’invalidità certificata superiore al 74%.
Per avere accesso all’APE agevolato sarà necessario avere alle spalle almeno 30 anni di contributi.
APE: ecco che cosa possono fare le imprese
Per avere un quadro completo della situazione pensione con APE è bene ricordare che anche le imprese hanno la possibilità di contribuire in merito.
I datori di lavoro possono aiutare i lavoratori versando all’INPS dei contributi correlati a quelli obbligatori. In caso di specifici accordi collettivi è possibile fare riferimento a fondi bilaterali che hanno la funzione di aumentare la pensione per rendere meno gravosa la restituzione dell’APE.
APE volontario e penalizzazioni: come regolarsi
Un aspetto molto importante da considerare in merito a pensione con APE è la penalizzazione applicata in caso di APE volontario.
Accessibile a partire dai 63 anni di età a patto di avere alle spalle almeno 20 anni di contributi, il prestito ventennale per la flessibilità in uscita implica un rimborso attraverso penalizzazioni mensili pari al 4,5/4,7% per ogni anno di anticipo.
Molto importante è specificare che i requisiti anagrafici e contributivi devono essere soddisfatti entro il 31 dicembre 2018.