Pensione complementare Inps: ecco di cosa si tratta

L’incertezza dell’assetto previdenziale attuale rende necessaria un’attenzione specifica alle principali forme di previdenza complementare. La pensione complementare Inps è una prestazione economica che viene erogata con lo scopo di integrare l’assegno pensionistico che viene versato ai lavoratori che risultano iscritti all’assicurazione generale obbligatoria.

Previdenza complementare Inps: cosa sapere sui requisiti

Per capire come funziona la pensione complementare Inps è necessario capire quali sono i requisiti necessari per riceverla. Ecco i principali:

  • Maturazione del diritto alla ricezione di un trattamento pensionistico nel regime di appartenenza.
  • Cinque anni di versamenti contributivi al fondo.

Risulta possibile richiedere l’anticipazione del trattamento in casi particolari, come per esempio le spese sanitarie, l’acquisto e le operazioni di manutenzione della prima casa. Dopo 8 anni d’iscrizione al fondo è possibile richiedere anticipatamente fino al 30% della cifra accantonata per esigenze diverse da quelle sopra ricordate.

Rientra nei diritti del lavoratore, dopo due anni di versamenti a una gestione, il trasferimento dell’intero fondo ad altra gestione.

 

Previdenza complementare e Inps: il caso della cessazione del requisito di partecipazione

Approfondire la questione pensione complementare Inps vuol dire avere le idee chiare sui casi in cui si verifica la perdita dei requisiti necessari per la partecipazione al fondo. In questo novero rientrano situazioni come il trasferimento ad altro fondo per nuova attività lavorativa, il riscatto superiore al 50% per motivi come lo stato temporaneo di inoccupazione o la mobilità, il riscatto totale a causa di stato d’invalidità o di cessazione dell’attività lavorativa per un lasso di tempo superiore ai 4 anni.

TFR previdenza complementare Inps: ecco cosa sapere

Quando si parla di pensione complementare Inps è fondamentale ricordare la possibilità di destinare il TFR ai fondi di previdenza complementare. I lavoratori dipendenti hanno la facoltà di optare per questa alternativa oppure di scegliere se mantenere il regime di trattamento di fine rapporto.

In caso di mancata scelta da parte del lavoratore il trattamento viene trasferito completamente presso un fondo pensione previsto dai contratti collettivi o presso FondINPS, un fondo pensione negoziabile istituito nel 2005.

Previdenza complementare Inps: il fondo di tesoreria

Per quanto riguarda i dettagli relativi alla pensione complementare Inps è bene ricordare che esiste anche il fondo di tesoreria, al quale sono obbligati a versare un contributo i datori di lavoro di realtà del settore privato con un numero di dipendenti superiori ai 50.

Le quote in questione possono essere configurate come TFR a tutti gli effetti, dal momento che vengono erogate alla fine del rapporto di lavoro.

In caso di datore di lavoro insolvente, il lavoratore può fare riferimento al Fondo di Garanzia, istituito con l’obiettivo di tutelare i casi di mancato versamento della previdenza complementare.

A seconda che il datore di lavoro possa o meno essere sottoposto a procedura concorsuale differiscono i presupposti di accesso al Fondo di Garanzia, finanziato in parte tramite contributo di solidarietà.

 

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