L'opzione donna è un regime in vigore dal 2008, che permette alle lavoratrici di andare in pensione a 57 anni di età (58 se autonome) e 35 anni di contributi, a patto di accettare il calcolo dell'assegno con il metodo contributivo.
Pensioni news: la proroga del contributivo donna
L'opzione donna scade ufficialmente il 31 dicembre 2015, data entro la quale è necessario aver perfezionato i già citati requisiti, con l'aggiunta di tre mesi all'età anagrafica per effetto dell'adeguamento della speranza di vita.
Dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti sono arrivate ufficializzazioni in merito alla valutazione di una possibilità di proroga, che sta venendo analizzata in collaborazione con il Presidente Inps Boeri.
Pensioni oggi: ecco cosa devono sapere le lavoratrici sul contributivo donna
Ci sono altri punti fondamentali oltre ai requisiti minimi riguardo all'opzione donna. Uno di questi è il fatto che anche per questa forma di pensione anticipata rimane in vigore il regime della finestra. Cosa implica concretamente?
L'erogazione del primo assegno pensionistico mensile a 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti, e dopo un periodo di 18 mesi per quel che concerne le lavoratrici autonome.
L'assegno delle lavoratrici che decidono di usufruire del contributivo donna risulta minore rispetto a chi opta per la pensione calcolata con il sistema misto. A quanto ammontano le decurtazioni? A circa il 25/30% dell'ammontare che si riceverebbe scegliendo il già citato sistema misto e non l'unica opzione contributiva.
Il taglio risulta tuttavia variabile e legato al tipo di lavoro della beneficiaria del trattamento e alla sua età. Fattori da tenere presenti per orientarsi in questo settore.