Previdenza complementare deducibilità: i vantaggi

Previdenza complementare deducibilità 2014, perché può convenire questa scelta?

I contributi concernenti le formule di previdenza complementare versati dal lavoratore oppure dal datore di lavoro risultano deducibili dal reddito dichiarato ai fini Irpef. L’entità massima è di 5.164,57 euro all’anno. Un’importante opportunità che assicura un significativo risparmio in termini fiscali.

Le soluzioni che permettono di conseguire questo vantaggio fiscale sono i fondi pensione e i Pip (piani individuali pensionistici). La deduzione fiscale coincide con un risparmio che si traduce in minori imposte da pagare. Facciamo un esempio concreto. Se un contribuente è tassato con un’aliquota del 23% e compie un versamento destinato alla previdenza complementare di mille euro, andrà incontro a un risparmio fiscale corrispondente a 230 euro.

Previdenza complementare deducibilità fiscale, l’entità del beneficio

La cifra massima che si può andare in deduzione è di 5.164,57 euro. Riportandola dal punto di vista del beneficio fiscale, questo può toccare quota 2.200 euro. Dobbiamo precisare, anche se può sembrare ovvio, che il contribuente disponga di Irpef da pagare.

Qualora il contribuente non abbia modo di godere della deduzione in quanto incapiente, la quota dei contributi versati e non dedotti non verrà tassata quando si verificherà la liquidazione della prestazione. Il contribuente deve però comunicare alla ma pensionistica complementare l’importo non dedotto in dichiarazione dei redditi.

Questa comunicazione deve essere prodotta entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui si è determinato il versamento. Per quanto attiene alla questione della tassazione, i fondi pensione prevedono l’applicazione di una imposta sostitutiva dell’11%.

 

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