Contributi necessari per la pensione minima: guida

La pensione minima è un trattamento che viene riconosciuto a quei pensionati che, tenendo conto solo del reddito percepito in seguito alla maturazione dei requisiti contributivi e anagrafici per la pensione di vecchiaia, non raggiungono entrate annue considerate sufficienti per la conduzione di una vita di qualità. Per questo motivo è utile approfondire la situazione e avere le idee chiare anche sui contributi necessari per la pensione minima.

Pensione minima 2016: ecco le regole

Prima di entrare nel vivo dei contributi necessari per la pensione minima è utile ricordare che il trattamento minimo per il 2016 è considerato pari a 501,89€ mensili. Questo significa che gli assegni inferiori a tale importo hanno il diritto alla suddetta integrazione.

Requisiti per l’integrazione al trattamento minimo

In caso di mancato raggiungimento dei contributi necessari per la pensione minima e di ricezione di un assegno inferiore ai 501,89€ mensili è possibile richiedere l’integrazione solo se si tiene conto di determinate regole.

Quali sono? Ecco i più importanti:

  • Pensione di vecchiaia non liquidata con il sistema contributivo
  • Rispetto dei limiti reddituali riguardante le sole entrate del pensionato, senza considerare quelle del coniuge (regola che vale per le pensioni erogate fino al 31 dicembre 1993)
  • Reddito personale del pensionato inferiore al doppio dell’importo minimo annuale (pensioni erogate tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 1994)
  • Reddito personale del pensionato non superiore al doppio dell’importo minimo annuale e, in caso di cumulo con quello del coniuge, inferiore al quadruplo (regola che vale per le pensioni erogate dopo il 1 gennaio 1995).

Quali redditi considerare per il diritto all’integrazione?

Tenendo sempre ferma la mancanza dei contributi necessari per la pensione minima e la presenza di un trattamento mensile inferiore alla soglia stabilita ogni anno come minima per la conduzione di una vita di qualità, è necessario considerare tutti i redditi assoggettabili Irpef come da considerare per controllare se si ha diritto all’integrazione al trattamento minimo.

Sono esclusi quindi i redditi derivanti da case d’abitazione di proprietà, le pensioni di guerra e le indennità di accompagnamento.

Integrazione al trattamento minimo: come fare domanda

Chi non ha maturato i contributi necessari per la pensione minima e ha diritto all’integrazione al trattamento mensile può fare domanda in qualsiasi sede Inps sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ai patronati.

Al momento di presentazione della domanda è chiaramente necessario inserire una dichiarazione reddituale attestante la situazione economica generale e soprattutto l’origine dei redditi percepiti.

L’ordinamento statale riconosce anche altre integrazioni ai trattamenti pensionistici particolarmente bassi. Di cosa stiamo parlando? Della misura conosciuta con il nome di maggiorazione sociale, e che prevede l’integrazione di una somma aggiuntiva pari 25,83€ mensili per i soggetti di età compresa tra i 60 e i 64 anni e di 82,64€ per chi invece ha un’età compresa tra i 65 e i 69 anni.

 

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