Come calcolare la pensione netta: la guida per il pensionato

Capire come calcolare la pensione netta è molto importante. Altrettanto fondamentale è fare attenzione alle regole previdenziali che cambiano di anno in anno e che hanno effetto anche sull’importo netto delle pensioni.

Come calcolare la pensione netta da quella lorda: ecco cosa sapere

Quando si tratta di capire come calcolare la pensione netta da quella lorda è bene considerare prima di tutto la presenza delle rivalutazioni, istituite da un decreto legge del 2013 varato con l’obiettivo di adeguare i trattamenti pensionistici all’inflazione e al costo generale della vita.

Per avere le idee chiare sul calcolo è quindi necessario partire dal lordo del trattamento pensionistico, che si può ricavare dal modello Obis/M dell’Inps, che viene inviato ogni anno ai titolari dei trattamenti pensionistici.

Calcolo pensione netta: come si procede?

Dopo aver ricavato il lordo della pensione è utile specificare anche l’ammontare del trattamento pensionistico lordo e di specificare se il collocamento in pensione è iniziato dall’anno che si prende come punto di riferimento per il calcolo.

Questi dati sono la base per effettuare il calcolo dell’importo netto della pensione. Un altro valore fondamentale riguarda il tasso d’inflazione, che può essere ottenuto consultando il sito dell’Istat facendo riferimento a un intervallo di tempo annuale.

Come calcolare la pensione netta: altre informazioni fondamentali

Dai dati appena ricordati è possibile ricavare l’ammontare netto del trattamento pensionistico. A questo proposito, per capire come calcolare la pensione netta, è bene ricordare che il risultato non è preciso ma solo approssimativo.

Per quale motivo? Per il fatto che, se si ha intenzione di avere una stima precisa, è necessario considerare anche l’incremento su base mensile (sia lordo sia netto).

A chi rivolgersi per il calcolo della pensione netta?

Non sempre è facile capire come calcolare la pensione netta, dal momento che è necessario tenere conto di numerosi fattori, ossia il tasso d’inflazione e la rivalutazione.

Per evitare errori e per avere le idee chiare sull’ammontare del trattamento pensionistico è consigliabile rivolgersi a un commercialista di fiducia, ma anche al CAF di zona.

Ricordiamo che i CAF sono presenti in ogni città italiana e che sono autorizzati dall’Ente a recepire e soddisfare richieste relative alle pensioni e ai contributi dei lavoratori dipendenti e degli autonomi.

In questo modo è possibile, se non si risulta in possesso di sufficienti competenze, documentarsi sull’importo della pensione netta, considerando la rivalutazione basata sull’indice Foi e legata ai cambiamenti del costo della vita (per avere informazioni al proposito è necessario basarsi sui dati dei primi nove mesi dell’anno precedente).

Il valore appena ricordato è inizialmente provvisorio.

L’anno seguente è possibile metterlo a confronto con quello definitivo. L’eventuale differenza viene sottratta all’ammontare dei trattamenti pensionistici.

 

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