Calcolo pensione vecchiaia: come si stima l’assegno pensionistico?
La pensione di vecchiaia è una prestazione economica erogata in favore di lavoratori dipendenti e autonomi che hanno raggiunto l’età prevista dalla legge. Possono accedere alla trattamento anche i soggetti che hanno perfezionato l’anzianità contributiva e che alla data di decorrenza della pensione hanno cessato il rapporto di lavoro alle dipendenze di terzi.
Possono accedere alla pensione di vecchiaia i lavoratori autonomi e dipendenti privati e pubblici che hanno compiuto 66 anni e 3 mesi, incluse le lavoratrici assunte nel settore pubblico. Per le lavoratrici autonomie il requisito anagrafico è invece di 64 anni e 9 mesi, mentre per le dipendenti del settore privato è di 63 anni e 9 mesi. Fermo restando un requisito contributivo minimo pari a 20 anni.
Calcolo pensione vecchiaia: come funziona?
Come avviene il calcolo pensione vecchiaia? La pensione vie calcolata in modi diversi in base al periodo delle contribuzioni. Per i soggetti che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di contribuzione, il calcolo dell’assegno pensionistico avviene con il sistema retributivo.
Per chi a tale data aveva meno di 18 anni di contribuzione, la pensione viene invece calcolata applicando il criterio del pro-rata: che prevede l’applicazione del sistema retributivo per le contribuzioni maturate fino al dicembre 1995 e l’applicazione dei quello contributivo per i contributi successivi maturati successivamente.
I soggetti che hanno iniziato a lavorare dal 1996 in poi avranno invece un assegno pensionistico calcolato interamente con il sistema contributivo. In ogni caso le anzianità contributive maturate a partire dal 1° gennaio 2012 verranno calcolate, per tutti i lavoratori, con il sistema di calcolo contributivo.