Calcolo pensione gestione separata Inps

Calcolo pensione gestione separata 2014: a chi si rivolge?

La Gestione Separata Inps è un fondo previdenziale introdotto con la Legge n. 335/1995 al fine di tutelare certe categorie di lavoratori, che fino a quel momento rimanevano escluse dalle garanzie di pensionamento, TFR, riconoscimento legale e protezione previdenziale, non essendo in possesso dei requisiti necessari per rientrare in una specifica Cassa o Fondo di previdenza sociale.

Rientrano nella gestione separata Inps i lavoratori autonomi e parasubordinati, collaboratori a progetto, co.co.co., i professionisti senza ordini né casse private. Aderiscono inoltre alla gestione separata Inps i professionisti che svolgono attività non iscrivibili ad altre gestioni: come ad esempio ingegneri, realizzatori siti web, gestori e amministratori di siti internet, venditori porta a porta, e così via.

Come avviene il calcolo pensione gestione separata? Quali i fattori implicati?

La Gestione Separata Inps prevede un piano pensione a contributi definiti, che permette agli iscritti di ricevere una rendita vitalizia reversibile al 60% della somma, rivalutata, versata nel corso degli anni di attività.

La Riforma delle Pensioni varata dal Governo Monti ha stabilito nuovi limiti relativi all’età pensionabile e ai versamenti contributivi necessari per maturare il diritto alla pensione. Attualmente sono necessari 20 anni di contributi, con un importo mensile di almeno a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale erogato dall’Inps. Chi non ha raggiunto la soglia minima contributiva dei 20 anni di versamenti matura il diritto alla pensione all’età di 70 anni, a condizione che abbia almeno 5 anni di contributi.

Ogni anno i lavoratori iscritti alla gestione separata pagano i contributi obbligatori che vengono versati all’Inps. Alla fine dell’anno l’ammontare contributivo accumulato viene rivalutato moltiplicando il montante accumulato alla fine di ogni anno per la media aritmetica del PIL degli ultimi cinque anni. L’accumulo annuale viene poi rivaluto applicando alla cifra uno specifico coefficiente di conversione che viene aggiornato ogni tre anni.

 

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