Calcolo Pensione Anticipata per le Donne 2017: quando e come si potrà andare in pensione?

Anche per il 2017 è stata rinnovata la possibilità per le donne, che lavorano nel settore pubblico e privato, di andare in pensione in anticipo.

Questa misura, chiamata Opzione Donna, è entrata in vigore con la riforma Fornero del 2011 e si è deciso di prorogarla ulteriormente anche per le donne nate negli ultimi tre mesi del 1958.

Ora vediamo in dettaglio in cosa consiste e come effettuare il calcolo pensione anticipata per le donne nel 2017

In cosa consiste la pensione anticipata per le donne?

Normalmente le donne possono andare in pensione al raggiungimento di un limite contributivo che prevede una soglia di 41 anni e 10 mesi di contributi lavorativi versati oppure di un limite anagrafico.

Quest'ultimo è diverso a seconda del settore in cui si è lavorato ma prevede  l'aver raggiunto almeno 20 anni di contributi. Queste le diverse fasce di età in cui è possibile andare in pensione:

  • 66 anni e 7 mesi per le donne del pubblico impiego;
  • 65 anni e 7 mesi per le donne dipendenti del settore privato;
  • 66 anni e 1 mese per le autonome.

Con la pensione ottenuta prima del tempo invece, questi parametri non vengono tenuti in conto e si può richiedere il pensionamento diversi anni prima, a condizione, però, che il calcolo pensione anticipata per le donne venga effettuato con il sistema contributivo.

Questo sistema di calcolo comporta una riduzione dell'assegno pensionistico rispetto all'importo che si sarebbe percepito normalmente.

Chi può richiedere la pensione anticipata

I requisiti fondamentali per poter usufruire di questa misura sono i seguenti:

  • essere iscritte all'assicurazione generale obbligatoria o ai relativi fondi equivalenti;
  • requisiti anagrafici e contributivi diversi rispetto a quelli richiesti col normale metodo di pensionamento. Per poter usufruire della misura Opzione Donna è necessario aver maturato, entro il 31 dicembre 2015, almeno 35 anni di contributi e avere un'età minima di 57 anni per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, mentre per le lavoratrici autonome è necessario aver raggiunto i 58 anni di età.

È da non dimenticare il calcolo della finestra mobile, ossia il periodo che deve trascorrere dal momento in cui vengono maturati i requisiti anagrafici e contributivi al momento in cui viene erogato l'assegno pensionistico.

Calcolo Pensione Anticipata per le Donne: come fare?

Per accedere alla misura della pensione anticipata, oltre che essere in possesso dei requisiti anagrafici e retributivi necessari, bisogna accettare che l'importo dell'assegno venga totalmente calcolato secondo il metodo contributivo, a differenza del metodo per il pensionamento normale, che prevede il calcolo dell'assegno con un metodo misto contributivo-retributivo.

Gli effetti del calcolo contributivo comportano una riduzione dell'assegno pensionistico che oscilla tra il 25% e il 35%. Queste decurtazioni sono  variabili e dipendono dal profilo lavorativo di ciascuna lavoratrice, dall'età di uscita dal lavoro e dagli anni di contributi versati.

In generale si può affermare che una lavoratrice che ha una lunga carriera lavorativa e dei contributi elevati avrà un taglio sull'assegno minore rispetto alle lavoratrici che hanno meno anni di contributi effettivamente versati.

Per il calcolo pensione anticipata per le donne bisogna tenere conto anche dell'importo del reddito degli ultimi anni precedenti alla richiesta di pensione oltre che dell'importo dei contributi versati negli ultimi anni.

Quantificare il valore dell'assegno pensionistico con opzione donna non è semplice visto l'elevato numero di variabili da tenere in considerazione. L'unica cosa certa è che chi sceglie la pensione anticipata dovrà accettare di avere un assegno inferiore rispetto a quello spettante con il metodo di calcolo misto.

Limitazioni per il calcolo della pensione anticipata per le donne

Ci sono alcuni casi particolari da tenere in considerazione per il calcolo dell'assegno: per quanto riguarda le lavoratrici dipendenti del settore privato, i contributi raggiunti con malattia e disoccupazione non possono essere considerati al fine del calcolo dell'assegno.

Inoltre chi ha maturato il diritto alla pensione entro la fine del 2011 con le modalità fino ad allora in corso, non può richiedere la pensione anticipata prevista dalla misura Opzione Donna.

 

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