Per il calcolo della pensione di reversibilità è necessario basarsi su determinati parametri. Ecco quali sono e in che misura incidono nel computo.
Pensione di reversibilità: cosa è e chi ne ha diritto
Prima di parlare di calcolo della pensione di reversibilità chiariamo di cosa si tratta. La pensione di reversibilità è una prestazione economica erogata ai parenti di un soggetto titolare di pensione in caso di suo decesso.
In caso di morte di un lavoratore non beneficiario di un trattamento pensionistico si parla di pensione di reversibilità indiretta.
Possono beneficiare di questa prestazione mensile il coniuge del soggetto deceduto anche se separato o divorziato, i figli (legittimi, adottivi, legittimati e legalmente riconosciuti) purché siano minori di 18 anni, oppure studenti di scuola media superiore di età compresa tra i 18 e i 21 anni e non impegnati in alcun tipo di attività lavorativa.
Nell’elenco dei beneficiari rientrano anche i nipoti, giuridicamente equiparati ai figli legittimati, i genitori del titolare del trattamento pensionistico deceduto (purché non abbiano meno di 65 anni e non siano titolari di trattamenti pensionistici), i fratelli e le sorelle nubili e celibi e inabili al lavoro.
Calcolo pensione: le quote spettanti ai superstiti
Ecco le quote su cui basarsi per il calcolo della pensione di reversibilità:
- Coniuge senza figli: 60% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
- Coniuge con un figlio: 80% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
- Coniuge con due o più figli: 100% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
Pensione di reversibilità: ecco quanto spetta ai figli in caso di mancanza di un coniuge
Su quali parametri ci si deve basare per il calcolo della pensione di reversibilità in caso di figli senza la presenza di un coniuge? Ecco le regole da seguire in merito.
- Un solo figlio: 70% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
- Due figli: 80% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
- Tre o più figli: 100% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
Ai nipoti spettano le medesime quote assegnate ai figli.
Calcola pensione: la reversibilità che spetta ai fratelli e alle sorelle
Quando si mette in atto il calcolo della pensione di reversibilità, come già ricordato, è necessario prendere in considerazione anche l’eventuale caso dei fratelli e delle sorelle del soggetto deceduto.
Ecco secondo quali parametri:
- Un fratello/sorella (tenendo fermo il soddisfacimento dei requisiti citati nei paragrafi precedenti): 15% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
- Due fratelli/sorelle: 30% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
- Tre o più fratelli/sorelle: a ciascun individuo viene versato il 15% di quanto sarebbe stato erogato al soggetto deceduto.
Nel caso di decesso di un lavoratore assicurato che non ha maturato i requisiti per la pensione indiretta, ai superstiti spetta un’indennità una tantum.
A quanto ammonta questa cifra? All’importo mensile dell’assegno sociale moltiplicato per gli anni di contribuzione accreditati (è necessario che il defunto abbia versato almeno un anno di contributi nel quinquennio precedente la data di morte).