Boeri pensioni: buste arancioni e tagli alle pensioni d’oro

Tito Boeri pensioni: il ritorno del cartaceo

Mentre il Governo, l’Inps e le parti sociali litigano dinnanzi alla moribonda Riforma Fornero, cercando in maniera caotica un compromesso tra le tante istanze emerse dal mondo previdenziale, la questione Boeri pensioni si arricchisce di un capitolo inaspettato: il ritorno del cartaceo.

Ha fatto scalpore, infatti, la polemica sollevata dal numero uno dell’Inps circa l’approccio che l’ente dovrebbe mettere in campo sul fronte della comunicazione. Attualmente, sembra inarrestabile il cammino verso la digitalizzazione.

Molte attività vengono svolte quasi esclusivamente online, dalla richiesta di estratto conto alle domande di finanziamento. In questo scenario, Boeri intravede delle insidie: l’utenza non è ancora pronta. Da qui il ricorso alle “buste arancioni”, contenenti le informazioni sulla propria pensione, da consegnare per posta a ciascun pensionato.

Tito Boeri pensioni d’oro: un’iniziativa al limite della costituzionalità

Sullo sfondo, si staglia la ricerca spasmodica del compromesso, la cui finalità – certamente nobile – è accontentate tutti gli attori in gioco senza gravare troppo sulle casse dello Stato. Di carna al fuoco ce n’è tanta: dal pensionamento anticipato, all’accesso al trattamento previdenziale per i lavoratori precoci, alla drammatica situazione dei disoccupati over 55.

Ciascuno cerca di tirare acqua al “proprio” mulino, e quindi di spingere il dibattito verso le istanze di cui si fa portatore. Il mulino di Tito Boeri è pieno di over 55 senza un lavoro e senza pensioni. Cosa propone in merito il numero uno dell’Inps? La sua offerta è nota: un sussidio che li accompagni fino all’assunzione o all’accesso al trattamento pensionistico.

Il problema è sempre quello, e risponde al nome di “risorse”. Concentrarsi su una specifica categoria è un modo intelligente per muovere le acque senza compromettere la finanza pubbliche ma è in dubbio che un provvedimento del genere costi parecchio.

Da questo punto di vista, l’iniziativa Boeri pensioni si sviluppa su una piattaforma marcatamente sinistrorsa, e che quindi pone in primo piano il concetto di progressività sociale, la cui colonna portante è rappresentata dall’allocazione delle risorse da “chi ha di più” a “chi ha di meno”.

Tito Boeri Inps: taglio delle pensioni d’oro

Questo ragionamento, che in linea teorica potrebbe sembrare complicato, si concretizza in un’operazione molto semplice: il taglio alle pensioni d’oro. Peccato però che un intervento di questo tipo rasenti l’incostituzionalità, anche se ineccepibile sul piano morale: la corte è particolarmente sensibile al tema dei diritti acquisiti.

Ad ogni modo Boeri propone un taglio netto del 10-15% sulle pensioni retributive superiori ai 5.000 euro e il congelamento delle pensioni dai 3.500 ai 5.000 euro. Le risorse, in quest’ultimo caso, verrebbero ricavate dalla mancata indicizzazione (il periodo indicativo è 15-20 anni).

 

Maggiori informazioni qui:
Ti è piaciuto l'articolo? Sei rimasto soddisfatto? Aiutaci a far crescere il portale clicca qui: